sabato 27 febbraio 2010

Sondaggio


Ciao a tutti,

durante le ultime riunioni del GCA (Gruppo Carri Allegorici) è emersa la proposta che ogni compagnia all'atto dell'iscrizione presenti una persona, interna o esterna alla compagnia stessa, che con le altre formi un gruppo per la gestione della sfilata. L'impegno richiesto consiste nel partecipare alle riunioni del GCA e durante la sfilata farsi carico di un compito particolare (es. essere sul palco come responsabile delle giurie, gestire l'accesso alla piazza dei carri, etc.). 

In pratica: o troviamo qualcuno fidato che non fa il carro con noi da proporre e che ci aiuti o uno di noi deve rinunciare alla sfilata per assolvere a questo compito.

La necessità nasce dal fatto che ci si lamenta sempre dell'operato di chi ha svolto questo fino ad ora (es. aspettare 2 ore in piazza per avere una classifica per la quale ci vogliono 15 minuti). Poichè questa è ancora solo una proposta, vorremmo che la compagnia esprimesse il suo pensiero per aiutare i rappresentanti nella decisione. 

lunedì 15 febbraio 2010

Venerdì 19 febbraio ore 21.30

EFFEX LIVE


martedì 9 febbraio 2010

Diario di Carnevale

Si parte la mattina presto un po' assonnati alla volta di Viareggio, per una domenica di Carnevale in compagnia. Siamo un bel gruppo: Scrausi, Menati, Ciccio Vip's, qualche allegra famigliola, centocinque persone in tutto e con piacere tanti ragazzi e giovani.
Mentre sonnecchio comodamente con un occhio mezzo aperto, sento la voce dell'appello veloce: "Il Coach c'è?! sì, c'è... allora si parte!".
Freddo fino alla Cisa che saliamo lenti, con la neve a farci compagnia a bordo strada; tappa in cima e poi discesa dolce verso il soleggiato golfo di La Spezia: "Sole!" è il grido silenzioso che riscalda i nostri cuori.
Tre ore in tutto e siamo in Versilia, nell'allegra Viareggio che ci accoglie in festa. Costeggiamo la Cittadella del Carnevale, la fucina dei carri, e vediamo il miracolo di una città che ha creduto tanto in un sogno di cartapesta da spendere energie in un'opera così complessa e impegnativa; per noi, che da cinquant'anni i pupazzi li costruiamo ai quattro venti elemosinando un riparo sopra la testa, è il paese dei balocchi.
Si scende poco avanti contrattando l'ora del rientro: "Dai... alle sei?!". Alle sei. Ci mascheriamo anche un poco, per me c'è un elmo vichingo con corna in peluches, un amore. Si comprano cappelli di tutti i colori, rigorosamente rossoneri per alcuni, un lilla alla moda per altre, due mucchine in testa per chi ama scherzare e poi via, biglietti in mano entriamo di corsa nel labirinto del Carnevale.
I carri ci aspettano, immobili al sole che abbaglia, altissimi e belli, in un mondo di colori. Meraviglie di tecnica e di fantasia, mai banali, sempre nuovi, sbeffeggiano il potere e il malcostume del nostro bel Paese facendoci pensare ridendo.
Ed ecco già per le strade risuona la canzone delle Maschere che da sempre parlano alla gente...

"Chi disprezza le maschere capisce poco o niente
Fugge la verità! Fugge la verità!
Le maschere a nessun fan male
Specie a chi sa comprendere la vita è un Carnevale!
Per chi pigliar la sa! Per chi pigliar la sa!

Noi siamo il trionfo di tutte le età
Il volto sincero dell'umanità!!!"

Mentre l'entusiasmo contagioso della festa ci accompagna, qui della vita si racconta ogni sfumatura: dalla politica di un'Italia che non sa più per chi e per cosa vota alla violenza sulle donne, dal razzismo all'immigrazione, dalla crisi economica alla scalata sociale, sino al ricordo di una tragedia ferroviaria che ha gelato il cuore di una città intera. Questa è la vita vera!
Poco più avanti le battute sul mannaro che svetta nel viale e sul sottoscritto si sprecano e già la fame si fa sentire. Un panino, anzi due, in spiaggia con gli amici, poche cose, ma è meglio che al ristorante!
Manca poco al via, c'è ancora giusto il tempo per un'ultima occhiata sotto i carri cercando di carpirne qualche segreto. Un groviglio di cavi, pulegge, catene e tralicci per sostenere il tutto, per far sì che tirando una corda prenda vita un personaggio intero.
Penso come stupidamente per noi sia difficile realizzare movimenti così in vista, sempre costretti da quella stantia convinzione di nascondere tutto, tanto che pian piano stiamo nascondendo anche la nostra fantasia. I Viareggini osano, non han paura di dire nulla che credano giusto, usano tutto ciò gli passi per la testa e per le mani per realizzare le proprie opere e non sminuiscono mai le idee. Mentre noi per quattro mattoni di polistirolo sembriamo ladri. E intanto così ci rubiamo a vicenda l'entusiasmo di creare qualcosa di nuovo e bello. Cosa darei per salire in piazza sul carro con tutta la compagnia e fare spettacolo, invece si devono chiedere le deroghe per la musica dal vivo o costruire catafalchi immani dove nascondersi per muovere un pupazzo. Immagini di una falsa tradizione. Chissà cosa ne pensano gli altri: è il tempo di condividere più soluzioni e meno problemi.
E allora divertiamoci. Le ciurme, come chiamano qui le compagnie, salgono tutte ai loro posti e lo spettacolo comincia: è tutto una musica, un'allegria, una nuvola di coriandoli che una bambina mi tira dritta in bocca, una grande magia, la bella magia del Carnevale!
Ma il tempo vola troppo in fretta e il sole quasi tramonta, dobbiamo già tornare; nella calca ci perdiamo di vista e allora ci si aspetta all'angolo della via. Passano anche i ragazzi più giovani: a trovarne di ragazzi così. Pensano già al carro di quest'anno, fanno progetti e fanno bene. Senza un tetto sulla testa sarà dura, ma tranquilli da qualche parte la Provvidenza sta lavorando per noi, basta andare a cercarla!
Mi abbandono sul sedile del bus mentre risuona rassicurante l'appello del ritorno: "Coach?! C'è!", sembra la pubblicità di una nuova birra. Partiti.
Riassumendo la giornata in due parole: felicemente stanchi.
Solita tappa tecnica di rito, con scambio di battute mentre siamo in fila per l'immancabile rustichella e poi ahimè la discesa nella nebbia dell'inverno. Ma ecco che la notte pian piano si fa serena, quando vediamo avvicinarsi le colline di quel borgo bello e matto, dove anche i nostri piccoli sogni di cartapesta ogni anno diventano realtà.

QpoMannaro