Si parte la mattina presto un po' assonnati alla volta di Viareggio, per una domenica di Carnevale in compagnia. Siamo un bel gruppo: Scrausi, Menati, Ciccio Vip's, qualche allegra famigliola, centocinque persone in tutto e con piacere tanti ragazzi e giovani.
Mentre sonnecchio comodamente con un occhio mezzo aperto, sento la voce dell'appello veloce: "Il Coach c'è?! sì, c'è... allora si parte!".
Freddo fino alla Cisa che saliamo lenti, con la neve a farci compagnia a bordo strada; tappa in cima e poi discesa dolce verso il soleggiato golfo di La Spezia: "Sole!" è il grido silenzioso che riscalda i nostri cuori.
Tre ore in tutto e siamo in Versilia, nell'allegra Viareggio che ci accoglie in festa. Costeggiamo la Cittadella del Carnevale, la fucina dei carri, e vediamo il miracolo di una città che ha creduto tanto in un sogno di cartapesta da spendere energie in un'opera così complessa e impegnativa; per noi, che da cinquant'anni i pupazzi li costruiamo ai quattro venti elemosinando un riparo sopra la testa, è il paese dei balocchi.
Si scende poco avanti contrattando l'ora del rientro: "Dai... alle sei?!". Alle sei. Ci mascheriamo anche un poco, per me c'è un elmo vichingo con corna in peluches, un amore. Si comprano cappelli di tutti i colori, rigorosamente rossoneri per alcuni, un lilla alla moda per altre, due mucchine in testa per chi ama scherzare e poi via, biglietti in mano entriamo di corsa nel labirinto del Carnevale.
I carri ci aspettano, immobili al sole che abbaglia, altissimi e belli, in un mondo di colori. Meraviglie di tecnica e di fantasia, mai banali, sempre nuovi, sbeffeggiano il potere e il malcostume del nostro bel Paese facendoci pensare ridendo.
Ed ecco già per le strade risuona la canzone delle Maschere che da sempre parlano alla gente...
Manca poco al via, c'è ancora giusto il tempo per un'ultima occhiata sotto i carri cercando di carpirne qualche segreto. Un groviglio di cavi, pulegge, catene e tralicci per sostenere il tutto, per far sì che tirando una corda prenda vita un personaggio intero.
Penso come stupidamente per noi sia difficile realizzare movimenti così in vista, sempre costretti da quella stantia convinzione di nascondere tutto, tanto che pian piano stiamo nascondendo anche la nostra fantasia. I Viareggini osano, non han paura di dire nulla che credano giusto, usano tutto ciò gli passi per la testa e per le mani per realizzare le proprie opere e non sminuiscono mai le idee. Mentre noi per quattro mattoni di polistirolo sembriamo ladri. E intanto così ci rubiamo a vicenda l'entusiasmo di creare qualcosa di nuovo e bello. Cosa darei per salire in piazza sul carro con tutta la compagnia e fare spettacolo, invece si devono chiedere le deroghe per la musica dal vivo o costruire catafalchi immani dove nascondersi per muovere un pupazzo. Immagini di una falsa tradizione. Chissà cosa ne pensano gli altri: è il tempo di condividere più soluzioni e meno problemi.
E allora divertiamoci. Le ciurme, come chiamano qui le compagnie, salgono tutte ai loro posti e lo spettacolo comincia: è tutto una musica, un'allegria, una nuvola di coriandoli che una bambina mi tira dritta in bocca, una grande magia, la bella magia del Carnevale!
Ma il tempo vola troppo in fretta e il sole quasi tramonta, dobbiamo già tornare; nella calca ci perdiamo di vista e allora ci si aspetta all'angolo della via. Passano anche i ragazzi più giovani: a trovarne di ragazzi così. Pensano già al carro di quest'anno, fanno progetti e fanno bene. Senza un tetto sulla testa sarà dura, ma tranquilli da qualche parte la Provvidenza sta lavorando per noi, basta andare a cercarla!
Mi abbandono sul sedile del bus mentre risuona rassicurante l'appello del ritorno: "Coach?! C'è!", sembra la pubblicità di una nuova birra. Partiti.
Riassumendo la giornata in due parole: felicemente stanchi.
Solita tappa tecnica di rito, con scambio di battute mentre siamo in fila per l'immancabile rustichella e poi ahimè la discesa nella nebbia dell'inverno. Ma ecco che la notte pian piano si fa serena, quando vediamo avvicinarsi le colline di quel borgo bello e matto, dove anche i nostri piccoli sogni di cartapesta ogni anno diventano realtà.
QpoMannaro
Grande Cupo...bellissimo articolo!!! Noi giovani ci siamo divertiti tantissimo, come voi, e come tutti quelli che mettono piede in quella "cittadella del divertimento"!!!
RispondiEliminaRiguardo quello che hai scritto sono d'accordissimo, soprattutto dove c'è scritto dei movimenti.... è proprio vero che noi "dobbiamo" sempre nascondere tutto, ai viareggini non interessano queste cose. Però è anche vero che in un carro grosso (come uno di quelli che abbiamo visto), la persona addetta al movimento e lo stesso movimento si perdono nell'insieme di persone e di pupazzi di cartapesta!!!
Cmq non so se avete notato quanto erano esaltati i tipi del carro del mostro (quello nella foto all'inizio dell'articolo)...peggio dei Menati!!! xDxDxD :|
...Ho sbagliato un'altra volta la faccina finale -.- ...quella giusta era questa: 8-}
RispondiElimina... sta a noi cambiare ... e gli Scrausi riusciranno nel loro intento ... anche con l'aiuto degli amici delle altre compagnie.
RispondiEliminaBel racconto Andrea ... ops Qpo Mannaro!!!!
Pensiamo al prossimo carro ... sarà vincente perchè ci divertiermo a progettarlo e costruirlo insieme
baci
Bella Luka,
RispondiEliminagrazie, era un po' che non scrivevo così tanto.
Dici bene sulla grandezza dei carri di Viareggio che di fatto non centrano quasi nulla coi nostri.
Però certe cose... tipo la gnocca :P che ballava nella teca di vetro sotto al mannaro o faceva a mezzo busto la farfalla sul retro: noi oggi non possiamo fare queste cose da regolamento (pensa agli Effex...). E perchè?
Perchè temiamo che qualcuno possa in una settimana buttar li un carro con 2 pupazzi e un po' di persone, mentre noi ci si fa il mazzo per 3 mesi.
Così però eliminiamo a priori delle possibilità divertenti per noi e per il pubblico.
E per i movimenti è un po' lo stesso. :D
Se io sono dello stesso parere di Qpo c'è da pensar male, ma quando uno ha ragione ha ragione.
RispondiEliminaSe volete una mano a scardinare la "normalità" sapete dove trovarci.
Ciao Francesco e i balabiut
Qpo ma cosa ti è successo? non è da te commenti così malinconici.. Comunque la nostra festa non è paragonabile a quella di viareggio,ma noi ci divertiamo allo stesso in altri modi... ...e pensare che qualcuno,qualche anno fà,era contrario alla musica sul camion e a fare le magliette per il gruppo....
RispondiEliminaLa mia è solo una considerazione per aumentare ulteriormente lo spettacolo della nostra sfilata.
RispondiEliminaC'è un gruppo di lavoro per queste cose di cui anche tu Francesco fai parte, quindi alla prossima riunione possiamo parlarne...
Intanto butto solo lì qualche provocazione per dar un po' di vita al blog :P
il concetto di "gruppo di lavoro" mi piace: primo perchè si lavora e non si ascolta solo, secondo perchè di solito da un lavoro esce un prodotto e non è detto che il nuovo prodotto sia sempre peggio di quello che c'era prima (o meglio di quello "l'em semper fai insì da cinquantani").
RispondiEliminaLa mia prima regola potrebbe essere niente, o poche, regole. Ma sappiamo tutti quale è il collo di bottiglia di ogni decisione rivoluzionaria: i soldi dei premi... meditate, questa è la chiave di volta, se saremo schiavi dei premi non potremo mai fare qualche cosa di innovativo e divertente, tutte le volte salterà fuori chi peserà il ferro usato e vi premierà in base non alle idee o al divertimento, ma ai chili usati. Il problema è che il cervello pesa poco, sempre troppo poco rispetto al legno.
Alla prossima riunione, Ciao Francesco
Parlate di soldi proprio voi che ogni anno vi lamentate del premio ricevuto. Che coraggio!
RispondiEliminaMi spiace lascio, tutte le volte c'è sempre qualcuno che capisce male, o forse sono semprte io che che mi spiego male.
RispondiEliminaSe chi mi ha risposto sapesse quello che dice saprebbe che le lamentele non sono in ordine al "quanto", ma al "come", e soprattutto sempre in previsione del fatto che domani al posto mio ci potrebbe essere chiunque a sopportare il "come". Comunque siamo talmente attaccati al premio che abbiamo già proposto più di una volta di eliminarlo del tutto. Ma credetemi, non cominciamo con le solite polemiche sui soldi e cercate di capire quello che uno dice: altrimenti al posto di confrontare idee torniamo ai soliti battibecchi del lunedì mattina dopo la premiazione.
Ne parleremo in riunione senza "anonimi" o con "anonimi" che si presentano, alla prossima, Francesco
Alle volte penso di essere rimbambito.
RispondiEliminaHo chiesto: dare la possibilità di mettere sul carro delle persone durante la sfilata e la scena (tipo una band, un dj, 2 ballerini, dei tizi che muovono i pupazzi facendo una scenetta, tanto per dirne un po'... ) può interessare?
può migliorare la sagra?
può semplificarci la vita?
può farci divertire di più?
può far muovere i pupazzi mentre siamo in movimento e magari intanto salutare la gente per strada?
Per me SI. Per voi? non ho capito.
Era tutto qui il senso della storia.
RispondiEliminaQupo quello che hai detto nell'ultimo commento è tutto troppo bello per essere realizzabile!!! Così facendo (stare sul carro a far muovere i pupazzi con dj/band) ci divertiremmo molto di più di adesso!!!! Sono dei grandi viaggi mentali... io e i miei amici siamo ancora troppo giovani per discutere nelle riunioni di ste cose!!! Gli unici siete voi... ci dovrebbe essere una collaborazione tra compagnie dei carri per realizzare queste cose!!!!
RispondiEliminaQpo non sei rimbambito, ma solo sei stato frainteso .... e alla grande!
RispondiEliminaCome si possa realizzare (e penso sia utile e possibile) sta a voi tecnici che da anni lottate con misure e regole ... antiche.
Il progresso fa parte della vita di noi esseri umani e la storia insegna.... quindi osate e sarete premiati.
Non concordo sul pensiero di Luka e dei new Scrausi ... siete giovani e' vero, ma avete un cervello ben funzionante e le vostre "fresche" idee posso servire per peronare la causa. Alcune saranno bocciate, ma altre accettate e applicate (magari con qualche modifica che deciderete insieme). Sarebbe opportuno che un vostro rappresentante iniziasse ad affiancare un "old Scrausi" ... stanno invecchiando e quindi potrebbero cedere .... scherzo!!!!
Rifletteteci.
ciao
PS: firmare uno scritto vuol dire essere consapevoli del proprio volere e avere il coraggio di esprimerlo ai terzi .... chi vuol intendere il mio pensiero agisca di conseguenza la prox volta che scrive sul blog
in risposta a Qpo, anche per noi è si!
RispondiEliminaciao francesco dei balabiut
Luka a discutere b-( ci pensiamo noi, ma tutti dobbiamo proporre qualcosa di nuovo e ti assicuro che noi ascoltiamo (anche se per nostro carattere non lo diamo a vedere...) tutto e tutti.
RispondiEliminaQuindi la parola d'ordine in questo periodo di calma è: pensare! un carro bello e divertente, che magari torni a parlare del DOC banino (come lamentava giustamente il consorzio) dato che è la sagra dell'uva.... e poi troveremo un tetto e si vedrà.
Da parte mia ho già qualche idea in cantiere e anche il Gr-ano :D Aspettiamo curiosi quelle di tutti gli altri! Ciaooooooooooo!
fino a prova contraria francesco ti ricordo che i primi attaccati ai premi siete voi.... vi siete sempre lamentati x i soldi presi... pure quando avete fatto un carro di plastica...!!!!!!!! ora nn fare il moralista dicendo che se si guarda il montepremi e i soldi nn si va da nessuna parte....!!!
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